sabato 26 maggio 2012

sagrada familia di Barcellona

Per la scuola ho fatto una ricerca e siccome mi piace molto ho deciso di condividerla con voi in modo che possiate usarla per prendere un bel voto XD!!!!!!
eccola
 
La Sagrada Familia di Barcellona

La fondazione e la prima pietra
La prima pietra del Tempio fu posta il giorno di San Giuseppe del 1882. Ciò fu possibile grazie ai membri dell’Associazione dei Devoti di san Giuseppe, un gruppo di barcellonesi guidati da Josep Maria Bocabella che si erano proposti di costruire una chiesa dedicata alla Sacra Famiglia, finanziata con i soldi donati dalla gente.
Prima di Gaudì, l’Associazione aveva affidato il progetto all’architetto Francisco de Paula Villar, che aveva progettato la chiesa in stile neogotico, come la maggior parte di quelle che si costruivano allora. Prima di tutto si iniziò a costruire la cripta sotto l’abside. L’architetto Villar si dimise subito perché non riuscì ad accordarsi con l’Associazione riguardo ai materiali da utilizzare. Fu in quel momento, verso la fine del 1883, che un altro architetto, Joan Martorel, propose di sostituirlo con un giovane architetto di trentun’anni: Antoni Gaudì.
Gaudì divenne così l’architetto della Sagrada Familia e per prima cosa portò a conclusione la cripta, nel 1889, migliorando notevolmente il progetto iniziale. Ad esempio, creò una cavità intorno alla cripta affinché vi entrasse la luce naturale e potessero esserci vetrate naturali. Creò anche dei bei capitelli ispirati a forme vegetali e un pavimento a mosaico sul quale sono raffigurati uva, foglie di vite e uccelli. Decise anche di costruire, ai lati della cripta, due grandi scale a chiocciola per potervi accedere in modo che, una volta continuate verso l’alto, servissero per salire sui tetti e sulle torri della chiesa.

 Un nuovo progetto
Dieci anni dopo aver iniziato a lavorare alla Sagrada Familia, in seguito ad una donazione Gaudì propose di costruire una chiesa molto più monumentale rispetto al progetto iniziale, nella quale ogni parte avrebbe avuto un significato religioso.
Immaginò una chiesa gigantesca, con diciotto torri disposte a forma di piramide. La torre più alta, dedicata a Gesù, avrebbe superato i 170 metri e sarebbe stata situata al centro, in mezzo a quattro torri di circa 125 metri dedicate ai quattro evangelisti. Dietro, circondata dalla facciata dell’abside, allora in costruzione, ci sarebbe stata la torre della madre di Gesù: la Madonna.
Inoltre pensò a tre grandi entrate della chiesa: delle facciate da 100 e 120 metri di altezza, con quattro campanili ciascuna. La prima facciata sarebbe stata dedicata alla Natività; la seconda agli ultimi giorni della vita di Gesù: la Passione, la morte e la resurrezione; infine la facciata principale sarebbe stata dedicata alla gloria e agli insegnamenti di Gesù agli uomini.
Ciascuna delle dodici torri delle facciate rappresenta uno dei dodici apostoli. Gaudì quindi passava da un progetto di una chiesa con una sola torre di circa 100 metri a un’altra con diciotto torri. Vista la difficoltà del progetto, Gaudì propose di costruire l’edificio per parti cominciando dalla facciata della Natività; tale proposta fu accettata poiché si pensava che fosse un buon sistema di affrontare un edificio così monumentale finanziato volontariamente dalla gente. Così facendo questa chiesa è stata famosa per molti anni in tutto il mondo grazie alla facciata della Natività, una facciata a 100 metri di altezza che al tempo era l’entrata di un edificio che non aveva ancora il tetto!
Nel frattempo era stata conclusa la facciata dell’abside in stile neogotico: per decorarla Gaudì volle che fosse rappresentata la fauna e la vegetazione presente nei dintorni della chiesa a quell’epoca, quando la maggior parte di quella zona era ancora circondata di campi. Per questa ragione i doccioni dai quali scende l’acqua piovana rappresentano degli animali, tutti con la bocca aperta: chiocciole, ramarri, rospi, gechi, lucertole, serpenti, rane, salamandre. Inoltre a cinquanta metri da terra, sulle facciate, si trovano delle spighe di piante che in questo modo sono ancora presenti nel paesaggio anche se adesso la maggior parte della zona circostante è piena di palazzi. Al fine di seguire meglio i lavori Gaudì si stabilì presso la Sagrada Familia, in un edificio apposito dalla parte dell’abside. Si tratta di un vero e proprio studio per la progettazione e di una sala dove egli costruiva i grandi modelli dei progetti delle varie parti della chiesa. C’era anche un magazzino che raccoglieva i modelli utilizzati per la costruzione della cripta, dell’abside e della facciata della Natività.

La facciata della Natività
Nel 1894 viene iniziata la costruzione dei portali della facciata della Natività. Il portale principale raffigura un presepe: sono rappresentati Gesù, Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello. Ai lati si trova l’Adorazione dei pastori e dei Re Magi con gli angeli. Quattro angeli con la tromba annunciano la nascita di Gesù; più in alto si trovano sculture di piante e animali. Inoltre, sono raffigurati i segni zodiacali presenti nel cielo della Palestina nel mese di dicembre. Ancora più in alto è rappresentata l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele.
Nel portale rivolto al mare è raffigurata l’infanzia dei Gesù (La strage degli Innocenti, la Fuga in Egitto, Gesù e Giuseppe, il matrimonio di Giuseppe e Maria).
Nel portale verso la montagna vediamo Gesù che lavora come falegname e Gesù che parla nel Tempio con i sacerdoti; più in alto è rappresentata l’Immacolata Concezione.
La bellezza e il realismo di questa facciata hanno contribuito al continuo contributo della popolazione spagnola e catalana che ha reso possibile l’avanzamento dei lavori.

Distruzione e ricostruzione dei modelli
Dopo la morte di Gaudì, avvenuta nel 1926, i suoi collaboratori ultimarono la facciata della Natività ma mentre stavano iniziando a preparare la costruzione di una delle due sagrestie, a causa di problemi politici - la Guerra civile spagnola – il lavoro venne forzatamente interrotto. A causa della Guerra, gruppi incontrollati bruciarono chiese e uccisero religiosi. Anche la Sagrada Familia venne toccata dalla devastazione: fortunatamente molti modelli in gesso furono conservati in un luogo sicuro. Successivamente fu possibile la ricostruzione a partire dalla cripta proprio grazie ai modelli scampati alla distruzione.

 La facciata della Passione
Nel 1932 la facciata della Natività fu conclusa e fu deciso di iniziare la costruzione della facciata della Passione che era stata già illustrata da Gaudì, prima della sua scomparsa, ai suoi allievi. Nel 1976 furono concluse le torri e poco dopo anche le sei colonne inclinate del porticato.

Subirachs alla Sagrada Familia
Dopo aver concluso il portico inferiore della facciata della Passione era necessario riempire gli spazi intorno ai portali con delle sculture che spiegassero la Passione e la morte di Gesù. Di tale compito venne incaricato lo scultore Josep Maria Subirachs che creò sculture raffiguranti Gesù e i dodici apostoli, integrandole con l’architettura di Gaudì. Per entrare nella Sagrada Familia dalla facciata della Passione Subirachs ideò delle porte in bronzo riportanti il testo della Bibbia e dei vangeli di Marco e Giovanni riguardanti la Passione di Cristo. Inoltre Subirachs si occupò della porta principale della chiesa, anch’essa di bronzo, riportante la scritta del Padre Nostro in 50 lingue.

La costruzione della Navata principale
Nel 1982 quando Papa Giovanni Paolo II visitò la Sagrada Familia si entrava ancora attraverso le facciate della Natività e della Passione. La chiesa non aveva né una navata né un soffitto. Nel 1987 si inizia la costruzione della facciata delle navate seguendo un modello lasciato da Gaudì e mediante le indicazioni riportate dagli allievi dello stesso. Le colonne hanno una struttura originale inventata da Gaudì: man mano che si alzano cambiano la loro sezione, qualunque essa sia, fino ad assumerne una circolare in cima alla colonna. Le volte del soffitto si distinguono in biancastre (fatte in cemento bianco) e decorate con strati di ceramica secondo una antica tradizione catalana. Gaudì definiva l’interno della Sagrada Familia come un bosco, con tronchi degli alberi, i loro nodi, i diversi rami e le foglie in corrispondenza delle volte, con la luce solare che entra riflessa in ogni direzione, come in un bosco di alberi alti e abbondanti. Per diffondere la luce, inoltre, propose delle piccole lanterne metalliche appese alle entrate di luce delle volte. Guadì disegnò anche un coro, ai lati della navata: una tribuna inclinata che accoglierà settecento cantori che riempiranno di musica lo spazio interno della chiesa.
Per quanto riguarda le vetrate delle diverse entrate di luce dei finestroni, esse furono commissionate all’artista Joan Vila-Grau. Nel 2001 egli realizzò la prima vetrata dell’interno, per la quale furono necessari due anni, comprendenti lo studio e la progettazione. Ogni vetrata è come una grande pittura astratta. All’esterno i finestroni terminano con delle sculture colorate rappresentanti i frutti di ogni periodo dell’anno, e grappoli d’uva e spighe di grano che simboleggiano l’Eucarestia.

 La costruzione delle volte della crociera e dell’abside
Dopo la navata principale i lavori non si sono mai interrotti. A 60 metri di altezza sono situate le volte della crociera e quelle dell’abside ed i relativi lucernari, attraverso i quali entra e diffonde la luce. Solo nella crociera sono presenti 25 lucernari, e quello centrale ha i raggi dorati. Ai lati dell’abside sono situate due grandi scale a chiocciola e ascensori per salire o scendere nella cripta. Quindi, a distanza di 128 anni dall’inizio della costruzione della cripta si è portato a compimento l’interno della chiesa. La Sagrada con tutte le navate concluse è stata consacrata il 7 novembre 2010 dall’attuale Papa Benedetto XVI: ora vi è possibile officiare le funzioni religiose.

La continuazione fino alla conclusione del Tempio
Nel 2011 è iniziata la costruzione di una delle due sagrestie, delle cupole di quasi quaranta metri e di un grande spazio situato al di sopra delle volte della crociera e che è la base della torre centrale. Pertanto a breve sarà possibile iniziare la costruzione della torre centrale nonché ultimare le altre cinque torri iniziate nel 2008. Dal progetto iniziale manca ancora la facciata della Gloria con quattro campanili e un portico monumentale, formato da sedici iperboloidi per le quali Gaudì lasciò un modello di gesso.
Per completare la chiesa mancano ancora la costruzione del battistero, la cappella del Santissimo e della Penitenza, una piccola cappella dietro l’abside e la seconda sagrestia. La data prevista per fine dei lavori è il 2026, a cento anni esatti dalla morte di Gaudì, il suo geniale creatore.




Nessun commento:

Posta un commento